La giardia nei cani: causa o conseguenza di disturbi intestinali?
La giardia nei cani è un parassita veramente molto diffuso.
Capita frequentemente che cani e gatti manifestino sintomi intestinali come diarrea, anoressia, apatia o addome dolente. Se non si tratta di condizioni passeggere e autolimitanti, allora occorre:
- che il Medico Veterinario sottoponga l’animale a una visita generale e a un test delle feci
- ricorrere in seguito ad alcuni mezzi diagnostici, quali: ecografia, radiografia addominale e altri accertamenti come quelli ematologici e urinari, test della funzionalità pancreatica, modificazioni della dieta, utilizzo di antiparassitari e/o eventuale endoscopia.
La sintomatologia intestinale è aspecifica; per avere una diagnosi medica occorre risalire alla causa sottostante e, se possibile, anche alla porzione intestinale coinvolta. Ottenere una diagnosi è importante per impostare la terapia corretta.
Alcune delle cause principali di diarrea possono essere le seguenti: malattie parassitarie, batteriche, protozoarie, neoplastiche, errori alimentari, cambi bruschi di dieta, uso di alcuni farmaci, ostruzioni intestinali, infezioni, patologie in altri distretti che hanno ripercussioni intestinali, forme di enteropatia e infine anche forme idiopatiche (così definite se non è stato possibile trovare la causa primaria).
Parassiti intestinali: una delle prime cause da considerare in caso di disordini intestinali
I parassiti intestinali sono organismi che vivono a spese di altri animali nel loro apparato gastroenterico. Qui possono riprodursi e dar vita a forme larvali o uova che vengono riversate nell’ambiente esterno tramite le feci. La presenza di parassiti a livello intestinale potrebbe passare inosservata, soprattutto nelle prime fasi dell’infestazione; a seconda del grado di aggressività e del numero dei parassiti coinvolti, tuttavia, si possono riscontrare segni clinici quali: diarrea acuta anche di tipo mucoso o emorragico, vomito, calo ponderale, dolore addominale e, nei casi più gravi, occlusioni intestinali.
I parassiti intestinali possono infestare qualsiasi animale, indipendentemente dalla razza, dal sesso e dall’età, anche se la fase neonatale e quella gestazionale rappresentano i momenti fisiologici con maggior rischio. Tra i fattori di rischio bisogna considerare l’accesso all’ambiente esterno e la coprofagia, ovvero quel comportamento alimentare fisiologico, tipico dei cani e non dei gatti, di alimentarsi di materiale fecale.
Alcune infestazioni parassitarie intestinali rivestono un ruolo di particolare importanza anche per la salute pubblica: tra gli agenti coinvolti si riconoscono patogeni responsabili di zoonosi e antropozoonosi cioè di forme morbose che si possono trasmettere dagli animali all’uomo e viceversa.
Tra i principali parassiti a localizzazione intestinale che infestano il cane e il gatto possiamo menzionare ascaridi, tricuridi, ancilostomi, coccidi, tenie e giardia.
La giardia, parassita intestinale estremamente diffuso
La giardia è il parassita responsabile di uno stato morboso chiamato Giardiasi. Si tratta di un parassita diffuso e particolarmente resistente nell’ambiente, che predilige le aree umide dove può sopravvivere per settimane o addirittura mesi.
La trasmissione avviene per via oro-fecale, tramite l’ingestione di feci oppure di materiale contaminato, tra cui l’acqua. L’infestazione è più frequente in zone in cui vi è alta concentrazione di animali oppure qualora sussistano scarse condizioni igieniche.
La Giardia è definito un parassita opportunista e commensale. Può vivere in perfetto equilibrio con l’organismo che lo ospita, senza creare problemi, a meno che ci sia un abbassamento delle difese immunitarie. Normalmente, infatti, nei soggetti sani non causa problemi ma è in grado talvolta di approfittare di deficit immunitari. Per tale motivo è considerato un patogeno da temere se ci si trova di fronte ad animali giovani o anziani, debilitati, immunocompromessi o malati. Proprio in questi casi la Giardia potrebbe prendere il sopravvento e causare turbe intestinali di varia intensità e gravità.
A fronte di ciò, l’indagine effettuata dal Medico Veterinario non dovrebbe essere rivolta in maniera specifica solo verso la Giardia, ma dovrebbe essere rivolta verso le cause debilitanti generali che predispongono l’animale a manifestare i sintomi intestinali. Molti Medici veterinari oggi sostengono infatti che le manifestazioni cliniche da giardia nei cani si manifestino come conseguenza di un alterato equilibrio intestinale, non come causa.
Come avviene la trasmissione della giardia nei cani
La forma infettante è rappresentata dalle oocisti (strutture munite di una parete protettiva), presenti nell’ambiente contaminato da feci. Una volta ingerite, le oocisti raggiungono l’intestino tenue, resistendo alla digestione degli acidi gastrici. A livello intestinale la Giardia utilizza le sostanze nutritive destinate all’animale, interferendo con il fisiologico processo di assorbimento. Produce nuove oocisti che vengono eliminate nell’ambiente esterno attraverso le feci, mantenendo così un ciclo perpetuo. Sono sufficienti appena 10 oocisti per garantire l’infestazione ma, in linea di massima, i soggetti colpiti ne eliminano a migliaia nell’ambiente e questo rende particolarmente difficile debellare il parassita.
Seppur possibile, la trasmissione da animale a uomo è molto poco probabile; i ceppi che parassitano gli animali domestici sono in genere specie-specifici e non sono pertanto in grado d’infestare l’uomo. Al contrario, i ceppi umani sono invece tutti antropozoonotici, in grado d’infestare numerose specie di mammiferi (es. cani, gatti, scimmie, ecc).
Diagnosi di giardiasi e terapia
Il Medico veterinario effettua diagnosi di giardiasi con un test a fresco condotto su vari campioni fecali per cercare il parassita o le oocisti. L’eliminazione del parassita è intermittente, pertanto un solo campione fecale potrebbe non essere rappresentativo. In alcune situazioni esiste la possibilità di effettuare un test antigenico rapido.
Esistono diverse terapie in grado di debellare il parassita, ma la sua ricomparsa è molto frequente vista la diffusione, talvolta massiva, nei terreni; per questo il Medico veterinario considererà di valutare lo stato generale dell’animale e il grado di reazione intestinale alla presenza del parassita, prima di soffermarsi solo sulla presenza del parassita. La positività a Giardia è fonte di preoccupazione, spesso ingiustificata: come già ricordato, molti animali e molti uomini ci convivono in maniera asintomatica e questo dato ci porta ad evitare somministrazioni indiscriminate di farmaci.
Rilevare Giardia nell’intestino, non necessariamente implica l’inizio di una terapia farmacologica. Il trattamento medico diventa necessario solo quando l’animale manifesta dei segni intestinali gravi e ascrivibili alla presenza di questo parassita.
Supporto nutrizionale contro lo stress intestinale da giardia nei cani
Un’alimentazione formulata per sostenere l’intestino sotto stress dovrebbe rispettare i seguenti punti:
- L’inserimento di prebiotici e probiotici: l’utilizzo di questi prodotti diventa fondamentale nel corso di diarree acute e croniche. In commercio ve ne sono di vari tipi, ma attenzione: molti sono formulati per l’uomo e non contengono né il numero, né la tipologia di ceppi batterici necessari per dare beneficio al microbiota intestinale del cane e del gatto.
- L’inserimento di prebiotici sotto forma di fibre fermentescibili: è consigliato inserire prebiotici sotto forma di fibre in quanto risultano il substrato ideale per la crescita dei batteri intestinali «buoni». Mantenere costante il pH intestinale mediante l’utilizzo di questi prodotti, limita la crescita dei batteri patogeni.
- Digeribilità degli ingredienti: negli alimenti formulati per il supporto intestinale sono presenti materie prime più digeribili rispetto ai comuni mantenimenti. In caso di problematiche intestinali bisogna ridurre al minimo il rischio che permangano componenti indigerite nell’intestino, le quali potrebbero in primo luogo richiamare liquidi, determinando lo sviluppo di diarrea e in secondo luogo rappresentare substrati per una crescita batterica indesiderata.
- Appetibilità dell’alimento: per permettere una rapida risoluzione della problematica intestinale, l’animale deve riprendere ad alimentarsi il prima possibile.
- Gestione corretta dei pasti: si consiglia di somministrare i pasti a temperatura ambiente e aumentare il numero giornaliero (non meno di 3 al giorno).Ricordiamo infine, che solo alcuni prodotti gastro-intestinali in commercio sono formulati per i cuccioli in accrescimento. È buona norma leggere sempre l’etichetta e appoggiarsi ai consigli del Medico veterinario di fiducia o del Medico veterinario esperto in nutrizione.