Spesso regalata ai bambini come sostituta di cani e gatti, ma nessuno parla della gestione delle tartarughe d’acqua dolce, di cui si sa molto poco e talvolta viene sottovalutata. Animali ormai domestici a tutti gli effetti, le tartarughe d’acqua dolce sono esseri longevi e robusti. Questi animali ben si adattano sia alla vita in cattività sia a quella in un laghetto o un acqua terrario.
Da adulte, le tartarughe d’acqua dolce possono vivere oltre trent’anni. Le sue dimensioni variano dai 12 ai 30 cm. A differenza di quasi tutti gli altri animali, sono le femmine a raggiungere le taglie più grandi. Nei soggetti più giovani il carapace (la parte superiore del guscio, rigida, liscia e leggermente convessa) è verde, ma si scurisce con il passare del tempo, mentre la cute è verde con striature gialle.
Le origini delle tartarughe d’acqua dolce
Nativa della Valle del Mississippi, dell’Illinois e del Golfo del Messico, la tartaruga d’acqua dolce predilige zone di acqua calma, ricche di vegetazione e con fondo principalmente fangoso. Amante delle temperature alte, trascorre gran parte della sua giornata al sole, per permettere la termoregolazione corporea e la sintesi della vitamina D3. La sua temperatura ideale oscilla quindi tra i 12 e i 35 gradi: al di sotto va in letargo per mesi.
Il sesso delle tartarughe d’acqua dolce
Nei rettili, il raggiungimento della maturità sessuale non dipende dall’età bensì dalla taglia. Quest’ultima a sua volta dipende dalle temperature di incubazione (60, massimo 70 giorni) che, al di sotto dei 27 gradi danno vita a soggetti maschi e al contrario, oltre i 30, a soggetti femmina.
A temperature intermedie nascono sia maschi, che femmine ma gli allevamenti, per accelerare la schiusa che solitamente necessita dai 60 ai 90 giorni, scelgono di utilizzare temperature molto alte (facendo sì che a prevalere siano sempre i soggetti femmina).
La riproduzione delle tartarughe d’acqua dolce
Parlando di riproduzione invece, solitamente in cattività si considera maschio maturo una tartaruga intorno al quarto anno d’età, raggiunti i 15-18 cm di lunghezza del carapace, mentre la femmina intorno al quinto (15-20cm).
La riproduzione delle tartarughine d’acqua avviene a seconda delle condizioni climatiche. Solitamente si incentra tra il mese di marzo e quello di luglio. Depongono le uova, laddove possibile, in un terreno morbido e umido, all’interno di un nido scavato dalla madre e successivamente ricoperto perché le uova, ovali e sottili, sono calcaree e molto fragili.
L’ambiente ideale delle tartarughe
Talvolta capita che le tartarughine muoiano prima dell’anno di età. Questo accade perché non vengono curate adeguatamente dai proprietari, che vedendole così indipendenti e mansuete, pensano che non necessitino di particolari cure o attenzioni.
In realtà le tartarughe, per diventare “vecchie” e grandi, hanno bisogno di vivere in un ambiente adeguato e proporzionato. In cattività, l’ambiente ideale è un laghetto, all’aperto, dotato di una zona asciutta per prendere il sole e di una zona dedicata alla deposizione delle uova. In alternativa, può andare bene anche un “acqua terrario” di vetro, facilmente lavabile e disinfettabile, anche in questo caso comprensivo di zona asciutta. L’ottimale profondità dell’acqua deve essere proporzionale al carapace.
La luce solare è indispensabile e purtroppo, al contrario della credenza comune, posizionare l’acqua terrario di fronte alla finestra non è una buona scelta. Tale luce, filtrata attraverso una vetrata o un plexiglass, non apporta raggi Uvb. Anzi, aumenta il rischio che la temperatura si impenni oltre il necessario. Pertanto, se non si può esporre direttamente l’acqua terrario al sole (il che sarebbe la scelta migliore, assicurandoci comunque di fornire all’animale una zona d’ombra per ripararsi), è ottimale porre una lampada riscaldante in corrispondenza della zona asciutta.
Temperatura ideale e pulizia dell’acqua
Mentre per la zona asciutta la temperatura ottimale si aggira intorno ai 30 gradi. Inoltre, si stabilizza tra i 24 e i 26 gradi di giorno e circa 5 in meno la notte. La pulizia dell’acqua è molto importante. Trattandosi di un animale che preferisce alimentarsi proprio in acqua, periodicamente quest’ultima va cambiata e disinfettata (anche se l’ideale sarebbe disporre di una piccola vasca separata, dedicata solamente all’alimentazione, da ripulire e disinfettare molto bene dopo l’uso).
Curiosità sulle tartarughe
La tartaruga d’acqua, da piccola, va nutrita praticamente ogni giorno mentre con il passare del tempo si arriva a una frequenza di due, massimo tre volte a settimana, sempre alternando mangimi semplici a mangimi completi.
Si tratta comunque di un animale onnivoro, carnivoro in giovane età fino ad arrivare quasi poi vegetariano man mano che cresce.
Come maneggiare una tartaruga d’acqua
Attenzione: come si maneggia una tartaruga?
La presa più sicura è per il bordo posteriore, con le dita nella fossa inguinale. Inoltre bisogna avere moltissima cura a non lasciarla scivolare o cadere onde evitare fratture della corazza o degli arti. È bene lavarsi accuratamente le mani dopo averla toccata, onde evitare il rischio di contrarre un’infezione da Salmonella.