Il cane soffre di mal d’auto? Oppure ha paura dell’auto? Oppure ha paura di patire i disturbi (e il senso di nausea) causati dal mal d’auto.
Sono tre concetti differenti che in alcuni casi possono essere correlati tra loro, ma vengono facilmente confusi e catalogati nella stessa categoria.
A causa del mal d’auto, in Europa solo il 12% dei viaggi effettuati in famiglia prevede anche la partecipazione del proprio cane. Un altro dato da sottolineare è che il 47% dei proprietari di cani intervistati afferma che avrebbe viaggiato più spesso con il proprio pet potendo disporre di una soluzione pratica ed efficace per prevenire il mal d’auto.
Cos’è il mal d’auto nei cani
Definiamo cosa si intende con mal d’auto nei cani (chiamato anche cinetosi).
La cinetosi non è una vera e propria patologia, ma è un insieme di disturbi che possono essere evocati in qualsiasi soggetto ed avvenire su qualunque mezzo di locomozione che faccia un movimento rapido e continuo.
La causa del disturbo è una stimolazione delle strutture dell’orecchio interno, in particolare dell’apparato vestibolare che garantisce l’equilibrio e il normale orientamento nello spazio. In questa condizione esiste un disaccordo tra il movimento percepito visivamente e quello percepito del sistema vestibolare.
A questo meccanismo possono aggiungersi: la paura del veicolo oppure l’ansia causata dall’esperienza di brutti viaggi passati.
Questa condizione può perdurare per tutta la vita del pet oppure migliorare nel tempo con l’abitudine.
Sintomi del mal d’auto nei cani
Quali sono i sintomi del mal d’auto nei cani?
- Irrequietezza generale
- Aumento della frequenza respiratoria (respiro affannoso)
- Leccamento delle labbra e deglutizione (sintomi di nausea)
- Aumentata salivazione
- Vomito
Si vedrà nel pet un senso di malessere generale che prelude ai conati di vomito: il segno clinico principale. Il vomito non allevia la sensazione di debolezza e nausea, perciò potrebbe proseguire fino a quando verrà rimossa la causa scatenante. I segni clinici potrebbero essere attenuati fornendo al cane aria fresca o permettendogli maggior movimento.
Se il cane ha associato il malessere all’automobile, questi sintomi possono comparire ancor prima che il cane intraprenda il viaggio: talvolta è sufficiente soltanto l’avvicinamento al veicolo.
La terapia per il mal d’auto nei cani
Un cane su sei in Europa soffre di cinetosi, ma solo il 3% dei proprietari si rivolge al Veterinario per la risoluzione del problema.
Tuttavia, fino a oggi, l’approccio del proprietario è stato riassumibile in:
- Terapia farmacologica
- Terapia non farmacologica: digiuno, rieducazione comportamentale, omeopatia ecc…
- “Do nothing”: non portare il cane in viaggio oppure subire le conseguenze della cinetosi.
Se viene stabilito che il cane non ha paura dell’automobile o della cinetosi (a volte per valutarlo serve l’aiuto di un veterinario comportamentalista), ecco che se siamo di fronte a una cinetosi primaria per la quale esistono dei farmaci che ne riducono gli effetti.
Le terapie effettuate attualmente variano sensibilmente in base ai paesi: i sedativi, che guidano la classifica dei prodotti utilizzati (tranne in Germania, dove vince l’omeopatia), sono seguiti dai farmaci antinausea soprattutto in Italia, Spagna e Francia. Fanalino di coda in tutti i paesi, sono gli antistaminici.
Su consiglio del Veterinario si può utilizzare un prodotto idoneo per la prevenzione del vomito indotto dalla cinetosi. La somministrazione avviene prima dell’inizio del viaggio e l’effetto antiemetico persiste per diverse ore.
In commercio esistono anche dei prodotti spray da vaporizzare nell’abitacolo: sono a base di feromoni e hanno lo scopo di tranquillizzare il cane in situazioni stressanti. Tuttavia possono rappresentare solo un palliativo, un aiuto da associare o ad una terapia farmacologica (se si parla di cinetosi in senso stretto) o ad un percorso rieducativo portato avanti con l’aiuto esperto del medico veterinario comportamentalista (se il problema è la fobia).
Si consiglia comunque l’associazione della terapia farmacologica a quella comportamentale. Con la prima si risolve il problema temporaneamente, riducendo i sintomi durante il viaggio, mentre con la seconda si migliora la condizione psicologica del cane che affronterà il viaggio con più serenità.
Cosa fare se il pet prova timore dell’auto
Se invece il problema fosse il timore causato dal mezzo di trasporto o dal ricordo di un malessere passato?
Può accadere che il nostro pet non abbia un disturbo fisico legato al viaggio (cinetosi propriamente detta), ma provi timore dell’auto (fobia ontogenica) o della sensazione di stare male in auto (fobia post-traumatica).
Come si può evitare questa situazione?
- Dobbiamo anzitutto insegnare al cucciolo ad associare i viaggi ad emozioni positive, premiandolo spesso per rafforzare queste esperienze con noi.
- Forniamogli un ambiente con molti stimoli nuovi e diversificati
- Evitiamo i traumi in macchina, o nelle vicinanze
- Evitiamo di fare viaggi esclusivamente per portare il cane dal veterinario o in pensione (correlazioni negative)
- Fin dall’adozione percorriamo delle tratte di volta in volta sempre maggiori, utilizzando un approccio graduale. Inizialmente i viaggi saranno brevi, di pochi minuti, poi inizieranno a essere più lunghi
- Evitiamo viaggi prevedibili se viene appurato lo stato d’ansia nel cane, in questo caso potrebbe comparire il “vomito anticipatorio”
- Trasportiamo il nostro pet in sicurezza, guidando con cautela
- Non obblighiamolo a salire con la forza, non sgridiamolo e non puniamolo, ma invogliamolo con un rinforzo positivo (cibo, gioco, carezza, voce gioiosa) e lodiamo ogni seppur minimo miglioramento: questo rafforzerà la sua autostima
- Al fine di evitare la cinetosi dovrebbero essere evitati pasti abbondanti
Nei casi di fobie conclamate il cane arriva a defecare e/o urinare in auto. Il proprietario dovrebbe ignorare questo evento senza rimproveri, che aggraverebbero lo stato d’ansia. Una volta riconosciuta la patologia, è bene affidarsi al veterinario comportamentalista, che imposterà un percorso per abituare il cane all’automobile, sia da ferma che in movimento (desensibilizzazione o controcondizionamento).
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